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SPINNING INSHORE: Tecnica e Attrezzatura

martedì 12 settembre 2023
SPINNING INSHORE: Tecnica e Attrezzatura

Lo Spinning Inshore è una tecnica di pesca molto affascinante e diffusa al giorno d'oggi in tutto il mondo e, se praticata nel modo corretto, riuscirà a regalare non solo catture frequenti di varie tipologie di predatori del sottocosta, ma anche combattimenti importanti, difficili da dimenticare! Viene praticata da riva in diverse tipologie di ambienti come porti, scogliere artificiali, scogliere naturali e spiagge. La scelta più corretta è sicuramente quella di affrontare ogni spot in base al periodo e condizioni meteo marine più favorevoli possibili per la stagione. Nel sottocosta italiano possiamo ottenere catture di molte specie, come il Barracuda e il Pesce Serra che in molte zone sono presenti più o meno tutto l'anno, la Spigola che in determinati periodi raggiunge grandezze considerevoli, fino ad arrivare a predatori di mole più importante, come la Leccia Amia, Tunnidi, Ricciole, Dentici, ecc… Ecco il motivo per cui è meglio non farsi trovare mai impreparati! Uno dei fattori determinanti per la buona riuscita è indubbiamente quello di conoscere il più possibile i luoghi dove si effettueranno le battute, cercare di capire orari e momenti in cui il predatore va a caccia, tenere sempre conto delle condizioni meteo e meteo marine (venti, luna, alta e bassa marea, alta e bassa pressione), elementi davvero importanti per questa splendida tecnica.


ATTREZZATURA
Il mercato al giorno d'oggi permette di avere veramente un ampia scelta riguardo l'attrezzatura, ovviamente ogni pescatore farà le proprie scelte non solo in base allo spot, ma soprattutto al suo gusto e parere personale. Parlando delle canne, sono consigliati attrezzi dai 7” (2,10 metri circa) fino ai 9” (2,70 metri circa) con una grammatura massima di lancio di 30/60 grammi. Le canne possono essere monopezzo, 2 pezzi, offset (con fusto che si innesta nel manico) oppure travel (canne in più pezzi, ottime per i viaggi e i trasporti lunghi). In base al peso della canna e al pesce che si desidera pescare, sarà opportuno abbinare un mulinello consono, partendo da una taglia minima 3000 fino ad una taglia massima 6000, che solitamente viene consigliata per approcci Inshore più gravosi. Il mulinello potrà essere imbobinato con un trecciato (PE Line) da 4 o 8 capi, di misura compresa tra l'1.2 (20 libbre circa) e il 2 (35 libbre circa). A questo punto si sceglierà il fluorocarbon come terminale (circa 1 metro) che verrà unito al PE tramite nodo di giunzione. I diametri più utilizzati sono dalla misura 4 (16 libbre circa) alla misura 8 (30 libbre circa). Prima di arrivare all'artificiale è necessario montare un moschettone che ci consentirà di sostituire rapidamente l'esca. Il mercato offre modelli e misure di ogni genere, ma per questa tecnica sono consigliati moschettoni (snap) da 16 a 30/35 libbre. E' arrivato il momento di parlare delle esche artificiali da utilizzare in questa tecnica; i più utilizzati sono in assoluto i JERK dai 12 cm ai 20 cm di lunghezza, con azioni floating (galleggianti), suspending o sinking. La scelta va fatta in base allo strato d’acqua in cui si trovano i pesci, oltre al vento e moto ondoso, difatti il peso varia dai 17/18 grammi circa fino ad arrivare ai 30 grammi circa. Ottimi sia nei cambi di luce che in tutto l'arco della giornata sono le esche di superficie, come WTD, POPPER e NEEDLE utilizzati in misure e pesi molto simili a quelli dei JERK sopraelencati. Da non dimenticare particolari esche prive di paletta come i LIPLESS, che possono essere animate a piacere dal pescatore, e i DARTER, esche con movimento proprio da recuperare linearmente. Dopo aver selezionato una serie di esche, muniti di BOGA GRIP e qualche indispensabile accessorio come pinze e forbici, ci si può immergere a pieno in questa fantastica disciplina, che è lo SPINNING INSHORE!

All'interno dei prossimi articoli tratteremo in maniera specifica tutti gli altri aspetti tecnici.

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Relazione curata da Francesco Falchi

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